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Quando il pianeta Terra
è stato creato
ai primi esseri umani
sono stati dati sei semi,
con la libertà di piantarli
e di scegliere quali tra essi
dovessero essere i più fertili.
L'uomo li ha piantati
e dal seme della crudeltà
è nata la foresta,
che cresce rigogliosa,
dove per vivere
bisogna sopravvivere,
dall'amore è nato il fiume,
che non scorre dritto
ma è costretto a piegarsi,
dalla cattiveria è nato il mare,
formato dalle lacrime
versate per il dolore,
dalla bontà è nato il deserto
perché arida e priva di frutti,
dall'avidità è nata la montagna,
che non si ferma mai
e vuole toccare il cielo,
e dal rispetto è nata la pianura,
spesso bruciata e calpestata
da mandrie e greggi di animali.
Solo quando l'uomo
avrà distrutto il suo mondo,
i sei semi
verranno piantati ancora una volta
ma questa volta
dall'amore nascerà la foresta,
forte e rigogliosa,
dalla bontà nascerà la montagna,
che si spingerà sempre oltre
per raggiungere il cielo,
dal rispetto nascerà ancora la pianura,
che sarà sempre bruciata e calpestata,
dall'avidità nascerà il mare,
l'uomo non ci abiterà
ma sarà sempre lì in abbondanza,
dalla cattiveria nascerà il fiume,
che dovrà piegarsi al rispetto,
e infine
il seme della crudeltà,
il più orribile e pericoloso,
farà nascere il deserto
perché sarà sterile e non prospererà
perché pochi lo vorranno,
perché dove c'è il deserto
non ci sarà mai l'uomo.

25.7.’21