X

Mi sento irrequieto,
come un animale selvaggio
strappato alla foresta,
come un salice
piegato dal vento
o una luce di un’insegna al neon
che sta per fulminarsi
e che non sa
se accendersi o spegnersi.
Sono dentro un ciclone,
dove tutto gira
e incatenarsi al suolo non serve
perché ti urla negli orecchi
e ti piega la pelle
come se fossi un manichino d'argilla.
È inutile scappare
perché il ciclone è dappertutto.
C'è solo un posto
dove posso trovare pace:
l'occhio del ciclone

e quello sei tu!

30.8.’20