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Immensamente tuo

Ti scrivo questa lettera
per dirti
quello che a voce
non ho avuto il tempo
di dirti.
Per dirti
che ti amo,
che ti ho sempre amata.
Avrei voluto vedere
il tuo volto,
ma non ho potuto.
Ho sentito
la tua voce,
il tuo profumo.
Ti ho sentita
piangere,
ridere,
ho sentito
quando mi chiamavi,
quando mi parlavi,
quando giocavi con me.
Volevo solo dirti
che non sta a me giudicarti
per avermi messo
in quel cassonetto di rifiuti,
che comunque
non lo farei mai
e che quei nove mesi
della mia vita,
anche se gli unici,
sono stati bellissimi.

Immensamente tuo,
tuo figlio.

29.1.'10

"Immensamente tuo" è una delle mie poesie più controverse, che, in mancanza di una spiegazione, può generare erronee interpretazioni. Per questo ho deciso di fornire la chiave di lettura della poesia. Commettere un infanticidio vuol dire commettere un crimine orrendo. La poesia lascia chiaramente intendere che la mamma deve essere giudicata da qualcuno ma il bambino dice che non spetta a lui farlo e che comunque non lo farebbe mai perché questa poesia è un inno all'amore. L'amore è più forte dell'odio. "Basterebbe amore a colorare il mondo" e quale amore è più grande di quello filiale o materno? Un figlio che per questo amore perdona alla madre la cosa peggiore che ella avrebbe potuto fare, ucciderlo. Ho scelto appositamente e con dolore questo caso, di cui, purtroppo, è piena la cronaca, perché volevo rendere una situazione capace di generare un odio tra i più grandi che l'uomo possa provare per esaltare il più grande sentimento di cui l'uomo stesso può e sa rendersi capace: l'amore, soprattutto da parte di chi, come i bambini, è capace di amare con purezza, abbandono e perdono.