Canticchiando vanno
le giovinette
al levar del giorno,
per i filari
carichi d'uva
e d'asprigno profumo,
che le narici impregna.
Su e giù
per i lunghi viali,
tra una chiacchiera
e uno sberleffo,
tra una storia
e una risata,
tra un piantarello
e un giocherello,
il ticchettar di forbici
a mo' d'orchestra
risuona.
Solo al crepuscolo,
le agili mani stanche,
le linde vesti sporche,
a riposar
s'apprestano,
il vociar
si spegne,
la notte
cala,
la campagna
dorme.
22.12.'09