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Era bella quella spiaggia
e belle le sue pietre
tutte uguali e ordinate
lisce e pulite
lavorate dal tempo
dal mare e dal vento.
Camminare era un piacere
e gli occhi miei
si riempivano d'armonia
finché una voce,
flebile e quasi piangente,
mi ha distolto dai pensieri.
“Sono qui, sotto di te,
tra tutte le pietre
quella differente
perché non ho permesso
che il mare e il vento
levigassero il mio corpo.
Voglio chiederti un favore.
Portami via,
qui non c'è posto
per chi non vuole essere uguale.
Tutto è bello agli occhi tuoi
ma per noi
costretti a essere uguali,
senza libertà
è come morire.”
Ho raccolto la pietra,
d'aspetto deforme
e ruvida al tatto,
ma che il mio cuore già amava.
L'ho portata via
in un'altra spiaggia
dove mare e vento
sono miti
e non ci sono pietre uguali,
nelle forme e nei colori,
nella voce e nei pensieri.
Vado a trovarla ogni giorno
e confonderle è impossibile
perché ognuna

ha un sorriso diverso.

6.2.'16