X
L’INVERNO D’ESTATE

Di giorno
il ciel
si rabbuia
e l’alitar
del vento
in soffio
si trasforma.

Insolito freddo
porta
e quell’accapponar
di pelle
che l’autunno
ricorda.

Il picchiettar
della grandine
increduli
lascia
e il saettar
del fulmine
spavento
arreca.

Tutto si ferma
nulla s’ode
sol lo scrosciar
dell’acqua
e il mugugnar
del temporale.

E’ il brontolio
del tempo
che distratto
o forse inquieto
non ricorda più
che è estate.

25.6.'09