Da te avrò l'ombra
quando il corpo sarà riarso,
dall'inquietudine bruciato
e sì!
che speranza
possa divorar la febbre
che in vicoli ciechi
il cuor sospinge
e tu, albero,
mi porgerai un frutto
se avrò fame
e non vorrò cercare,
quando avrò freddo
sarà il tuo tronco
a dar sollievo
e quel vento,
quel vento
che di sconforto il sangue gela
e di abulia
le mie gambe ferisce,
quel vento
sarà brezza
e vano
il suo spirare addosso.
Avrò da te le foglie
che mi lasceranno dormire
quando il mio sonno
di tormentati sogni sarà pieno,
vacuo il riposare allora
e tu, albero,
sarai per me radice
sarai seme
sarai linfa
sarai il sole
di un nuovo giorno.
7. 1. '15