X

Bello il mare che a riva giunge
e sui miei piedi s'infrange.
Al dolce suono della risacca
debole l'onda s'accompagna
e non più caldo né più freddo
il mio corpo chiede.
Lentamente
si spegne il grido del gabbiano
e il garrir delle rondini
negli orecchi risuona.
Terso il cielo
di luce risplende
e il suo azzurro m'invade,
mi riempie, mi prende.
Reclinando il capo
la mente abbandono
e socchiusi gli occhi
l'universo assorbo.

11. 5. '14