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Siamo fatti di carne
che si contorce
e chiede,
che urla di dolore
e geme di piacere,
spesso dimenticando,
negli anfratti oscuri
dell'anima,
rispetto e amore.
Carne oppressa
che soffre,
che scoppia,
ripiegata su se stessa
in lente
atroci
effimere agonie.
Corpi che piangono,
che vorrebbero
ma non possono
e anticorpi che crescono,
per dimenticare
e per nascondere,
in un oblio senza fine
profondo
come un oceano di lacrime,
mute e silenziose

dentro di noi.

17.1.'11