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La grande siccità aveva sfinito gli animali,
costretti a sopravvivere con poche gocce d'acqua
sparse qua e là,
ma quel giorno
il breve temporale
aveva creato un'enorme pozza d'acqua,
ora fonte di vita.
La prima ad arrivare per abbeverarsi è una formica
ma non fa in tempo a bere
che una scimmia le intima di andarsene:
“Vai via.
Questa fonte è mia perché sono più forte.”
E, minacciosa, la costringe a scappare.
La scimmia si accinge a bere,
quando arriva un cane.
“Vai via.
Questa fonte è mia perché sono più forte.”
La scimmia sparisce velocemente
ma il cane non riesce a bere
perché si avvicina un lupo.
“Vai via.
Questa fonte è mia perché sono più forte.”
Il cane fugge via
ma prima che il lupo beva,
viene interrotto da un leone.
“Vai via.
Questa fonte è mia perché sono più forte.”
Anche il lupo scappa
e quando il leone sta per bere,
un rinoceronte urla:
“Vai via.
Questa fonte è mia perché sono più forte.”
Prima che il rinoceronte possa bere,
arriva un elefante.
“Vai via.
Questa fonte è mia perché sono più forte.”
Il rinoceronte si dilegua
e quando l'elefante
avvicina la proboscide alla superficie dell'acqua,
la formica di prima lo ferma.
“Vai via.
Questa fonte è mia perché sono più forte.”
Gli elefanti evitano le formiche
e correndo si allontana.
Quando la formica,
ancora più assetata,
sta per bere,
spunta nuovamente la scimmia
e la storia si ripete
con gli stessi animali,
nessuno dei quali riesce a bere
e così per giorni e giorni
finché tutti
muoiono di sete.

10.2.'16